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" Un libro per viaggiare"
Lucia Oddo
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Come diceva Jorge Luis Borges, leggere è il miglior modo di viaggiare.
Così l’estate con i suoi tempi lenti, è il momento ideale per dedicarsi alle letture lasciate da sempre in sospeso. E se il libro che scegliamo narra un viaggio vero e proprio, racconta l’itinerario magico che abbiamo sempre sognato, allora alla fine possiamo trovarci cambiati, proprio come dopo avere viaggiato.
Le librerie in questo periodo assecondano i nostri desideri d’evasione, sono un fiorire d’editoria ‘vagabonda’ , affascinante e variegata e il merito di questa rinascita, va forse a Bruce Chatwin, scrittore ed esploratore d’atmosfere lontane.
E’ stato il suo modo di viaggiare a stregare il grande pubblico, il suo stile austero ed entusiasta.
Bruce Chatwin rappresenta l’evoluzione finale del viaggiatore solitario d’un tempo, che si muoveva per conoscere e per raccogliere notizie su popoli al confine del mondo.
In realtà i resoconti di viaggio risalgono ai greci ed arrivano fino all’Ottocento, periodo in cui tale genere diventa un vero e proprio mercato. Tra i lettori s’era ormai diffusa la curiosità di conoscere o almeno d’immaginare l’aspetto di ambienti che non si sarebbero mai potuti visitare.
Con il secondo dopoguerra arriva pero’ la crisi, nasce il turismo di massa e i libri di viaggio non sono più resoconti romantici, ma guide per orientarsi e spendere poco. Ma è solo questione di tempo.
Ed ecco che da qualche anno questo genere è tornato a volare riafferrando il filo da un po’ dimenticato.
Appaiono nuovi titoli e collane per tutti i gusti.
Noi di Giramondo, esploratori reali, (spesso virtuali) ci aggreghiamo ai cacciatori d’emozioni segnalandovi i libri che più vi faranno viaggiare, attendendo fiduciosi i vostri taccuini d’atmosfera....E a chi non può aspettare segnaliamo sulla nostra BBS: ‘Viaggi e Miraggi’ e ‘Libri e Letture’.

Adelphi: "In Patagonia", Bruce Chatwin
"Le vie dei canti", Bruce Chatwin

Feltrinelli: "Patagonia Express", Luis Sepùlveda
"Verso Santiago", Cees Nooteboom
"Sorriso Africano", Doris Lessing
"La mosca della rivoluzione", Manuel Vázquez Montalbán
"In Vespa. Da Roma a Saigon", Giorgio Bettinelli
"La strada è di tutti", Cesare Fiumi

Franco Muzzi Editore " Nei mari del Sud", Robert Luis Stevenson
" Da Cornhill al Gran Cairo", William Thackeray
" Tutto il mondo è paese", Aldous Huxley

Sellerio "In Atlantico", Beniamino Franklin-Charles Dickens

EDT " Breve viaggio in Francia", Henry James
"I Pirenei", Victor Hugo

Lucia Oddo


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Direi che quello che c'era da dire è stato detto in modo esauriente. Vorrei proporre un titolo di libro "viaggiato". Non è, a dire il vero,uno dei moderni reportage di viaggio (è infatti ambientato all'inizio del 900), ma è molto affascinante se letto quando ci si trova sul luogo stesso del libro. E, dato che i viaggi sono sempre in aumento (e di conseguenza i viaggiatori): Victor Von Hagen "Alla scoperta dei Maia" perfetto per chi trascorrerà le ferie nello Yucatan. Buon viaggio, e buona lettura. Se qualcuno volesse proporre anche qualcosa sugli Inca, il prossimo viaggio credo lo farò in quelle terre e sono a corto di letture idonee... Grazie.
Laura, Modena

Mah...Borges diceva una cosa, Chatwin pensava esattamente il contrario e cioe' che leggere e viaggiare sono due esperienze antitetiche, in quanto la seconda e' un bisogno fondamentale, in senso stretto esistenziale, dell'uomo. Per lui il viaggio e' costitutivo della nostra biologia ed e' un atto che si compie camminando sui propri piedi, in senso letterale. Ho sempre trovato affascinante l'omaggio tributato da Sepulveda a Chatwin all'inizio di Patagonia Express: due uomini cosi' diversi culturalmente ed ideologicamente eppure cosi' affini. E credo che questa profonda affinita' derivi dal loro comune bisogno di trovare nel viaggio la dimensione fisica e in senso proprio religiosa della loro esistenza, e non il facile luogo di un'evasione fine a se stessa, come invece per molti di noi, me compreso, che confondiamo la vacanza con il viaggio.
Pepe, Modena

05/06/2001
Un articolo VERAMENTE di merda. Scomplimenti e andate a fanculo
Io (212.171.41.5) ,

03/01/2005
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