di Dario Morgante


L'Albania e' un paese un po' sfigato, e quindi, complice Berisha e il sistema neoliberalista, alcune finanziarie si esercitano nella loro attivita' preferita: la depredazione. Vittima, manco a dirlo, il popolo albanese. Le finanziarie fanno crac, altra attivita' a loro prediletta.

Risultati: ammanco di mille miliardi di lire del popolo albanese. Berisha dice: "scherzavano", l'Italia dice: "e' colpa delle cosche mafiose", gli albanesi dicono: "e i nostri soldi?", le finanziarie dicono: "benvenuti in occidente".

In una situazione sempre piu' irreale, con insorti armati che chiedono le elezioni, con Berisha che non si dimette ma fa armare le gente del suo distretto d'origine nella speranza che lo proteggano, con migliaia di persone in fuga, con il paese liquefattol'Italia dice:
a) Tutti i profughi sono da considerarsi clandastini e quindi se ne tornino al loro paese;

b) ci vorrebbe un bel intervento militare, ma non italiano - che costa troppo - meglio della Nato.

In tutto questo caos /(ben orchestrato dai media) nessuno chiede piu' che fine hanno fatto i soldi delle finanziarie. Eh si, perche' da qualche parte sono finiti, si possono rintracciare, nell'era telematica nulla scompare nel vento senza lasciare traccia.

Forrse prima che la Nato si ingrifi troppo sognando un altro conflitto dove far vedere le prrestanza delle sue armia vantaggio dei mercati occidentali bisognerebbe ritrovare quei soldi, aprire un bel fondo solidarieta' con il popolo albanese, denunciare Berisha come criminale e togliergli il sostegno occidentale, garantire le libere elezionie finirla di dire stronzarte.

 

 

 

Dario Morgante


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