Fauna
Nel tratto del fiume Secchia dove è situata il
sentiero Gessi Triassici, il bosco coesiste a pochisima distanza
con un'ecosistema tipicamente fluviale quale il greto. Qui il
bosco, nelle zone non interessate dallo scorrere delle acque, si
è potuto liberamente sviluppare raggiungendo un'ottimale livello
di equilibrio ecologico. Di seguito riportiamo un elenco delle
specie animali presenti, che il naturalista attento potrà
ampliare con sue osservazioni dirette nel territorio
attraversato.
IL GRETO
Quest'ambiente essendo ciottoloso ed in parte limoso, è tipicamente scarso di vegetazione; qui troviamo il corriere piccolo (Charadrius dubius) a caccia di invertebrati e piccoli insetti. Questo uccello costituisce un rudimentale nido nel ghiaieto, dove depone le sue uova con colori che le mirnetizzano talmente bene che possono essere calpestate dall' escursionista incauto.
Ben più evidente pcr la vistosa colorazione è la gialla cutrettola (Motacilla flava flava) intenta a raccogliere insetti nel limo. La nostra attenzione, però, potrebbe essere improvvisarnentc richiamata dallo strepitio delle chiassose sterne (Sterna hirundo); caratteristico è il metodo di pesca adottato da questo uccello che resta librato in aria prima di lanciarsi sulla preda.
L'intrico dei vecchi ceppi trusportati dalle piene offre invece la giusta protezione al nido della ballerina bianca (Motacilla alba), quest'ultima facilmente riconoscibile anche a grande distanza, per il frenetico movimento che impone alla sua coda. Se nelle ore più calde della giornata alziamo gli occhi al cielo sarà facile osservare il lento volteggiare della poiana (Buteo buteo) che, sfruttando le correnti calde ascensionali, può salire talmente in alto da scomparire nel cielo.
IL BOSCO
Nel bosco l'osservazione delle creature che lo popolano è assai piu difficile rispetto alle zone aperte dove l'occhio può spaziare liberamente. I1 rapace notturno, abituale frequentatore del bosco, è il gufo comune (Asio otus) che per nidificare utilizza vecchi nidi di corvidi. Di colorazione molto mimetica, riconoscibile per i caratteristici ciuffetti auricolari, si nutre prevalentemente di micromammiferi: topi, arvicole e grossi insetti che cattura al suolo sorprendendoli con il suo volo silenzioso, dopo averli localizzati con l'udito acutissimo. Nelle cavità dei vecchi alberi la cinciallegra (Parus major) costruisce il suo morbido nido fatto con muschio, piccole piume e lanuggine. Può arrivare a fare fino a 16 uova e frequentemente effettua due deposizioni ma, di tutti questi piccoli, solo una minima parte riuscirà a diventare adulta; diversi saranno mangiati dai predatori. Una caratteristica risata emessa nel tempo degli amori, ci segnala la presenza del picchio verde (Picus viridis), come tutti i suoi simili cerca larve e insetti dietro le cortecce degli alberi, mentre un ripetuto tambureggiare contro un tronco è invece il metodo adottato dal picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) per marcare il proprio territorio e farsi sentire dalla femmina. Nella vegetazione bassa, ma piuttosto sollevato dal terreno, la femmina del luì piccolo (Phyloscopus collybita), costruisce il suo nido sferico utilizzando steli erbette e muschio. dove depone in media sei uova. Questo piccolo uccelletto verdognolo si nutre di insetti catturati nel bosco. Se vedremo un uccello colorato di azzuro volare ondulato sarà certamente una ghiandaia (Garrolus glandarius), è un vero e proprio imitatore di altri uccelli, particolarmente dei rapaci come la poiana, emettendo però anche propri versi striduli. Importantissima è l'abitudine della ghiandaia di interrare il cibo (nocciole, ghiande, bacche...) di cui si nutre allo scopo di creare dispense alimentari, contibuendo così alla nascita e alla diffusione delle piante dei boschi. Tipico rappresentante del bosco, lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), si nutre di germogli, bacche, funghi, insetti uova e piccoli uccelli appena nati: costruisce nidi disordinati fatti con rami e virgulti dove passa la maggior parte dell'inverno. Lo scoiattolo inoltre è una delle prede della faina (Martes foina) un "cacciatore" assai difficile da osservare. comunque presente nel bosco: si riproduce in primavera con nidiate di 2-6 piccoli.
Con abitudini prevalentemente notturnc il timido tasso (Meles meles), invece si nutre di un'ampia varietà di sostanze vegetali ed animali pure in decomposizione, benchè: la sua dieta sia prevalcntemente composta da piccoli invertebrati che scova sottoterra aiutato dalle lunghe e robuste unghie dellc zarnpe anteriori, ottimi "attrezzi" usati anche per scavare la tana composta da profonde gallerie conunicanti. nei pressi delle quali sono facilmente riconoscibili segni della sua attività.
Altro animule con abitudini soprattutto notturne è il cinghiale (Sus scrofa), normalmcnte solitario. durante il periodo della riproduzione, nel mezzo dell'inverno si aggrega alla femmina. I1 cinghiale ama rotolarsi nella melma per liberare dai parassiti il suo pelo spesso e setoloso.
Le zone marginali del bosco all'alba ed al tramonto sono spesso frequentate dai caprioli (Capreolus capreolus), questo elegante erbivoro abitatatore della selva, si sposta con grande rapidità compiendo agili e lunghi balzi. I1 suo mantello estivo è bruno rossiccio, mentre quello invernale tende più al grigiastro con evidente ciuffo bianco sulla culatta. I maschi, d'estate, liberano le corna dal velluto, sfregandole sugli arbusti o contro il tronco degli alberi.