Flora

La vegetazione dell'intera area gessosa dell'alto Secchia, estesa circa 1.500 ettari, è particolarmente ricca di specie vegetali vascolari (circa 600). Essa è articolata in vari ambienti qui riscontrabili. Versanti ripidi ad inclinazione differente, pareti sub-verticali in continua erosione, enormi accumuli di blocchi e detriti di falda, risorgive alla base dei versanti, forre (fossati ripidi e scoscesi creati dall'erosione delle acque) e doline (depressioni a forma arrotondata frequenti in terreni carsici), ambienti fluviali sia umidi che asciutti. In questo ambito sono frequenti le specie rare e rarissime, appartenenti soprattutto ad ambienti aridi e rupestri di detrito e di falda. L'area attraversata dal sentiero, estesa circa 15-20 ettari, vi si colloca in una porzione circoscritta sia per estensione che per ambienti. Essa appartiene, quasi totalmente, al comparto fluviale in cui sono presenti essenzialmente due tipi di bosco:

Nello stesso luogo, accanto alla zona, ci sono ampi terreni coltivati a prato; mentre al piede del versante (ripido ed esposto al sole) ha subito inizio un bosco a dominanza di roverella (Quercus pubescens) mista al carpino nero (Ostrya carpinifolia), al frassino minore (Fraxinus ornus) e aceri di tipo diverso.

Le caralteristiche del suolo e del sottosuolo sono dovute. decisamente, al tipo di roccia e dalla conformazione del luogo. La zona nel suo insieme è formata da gessi (molto solubili ed erodibili) e calcari; questo ha comportato il crearsi di un ambiente fluviale molto singolare, con letto larghissimo e materasso lapideo dello spessore di decine di metri (oltre 50 metri al ponte del Pianello!). Questo ha comportato (e comporta) il formarsi di rami fluviali incrociati e un continuo scambio idrico tra la normale corrente e la falda di subalveo.

La zona in oggetto fruisce di questa circostanza decisamente favorevole alla vegetazione. Ciò si nota particolannente nel bosco definibile meso-igrofilo, che si presenta maturo e compatto, le cui specie dominanti sono l'ontano bianco (Alnus incana), il pioppo (Populus spp.) e alcune specie di salici (Salix spp.), il tutto accompagnato da numerosi arbusti quali il biancospino (Crataegus monogyna) il corniolo (Cornus max), il sanguinello (Cornus sanguinea) e altre specie di piccole dimensioni come i rovi, la fusaggine (Euonimus europaeus) e la lantana (Viburnum lantana), nonchè diverse specie lianose quali la "terribile" vitalba (Clematis vitalba), l'edera (Edera elix) il caprifolio (Lonicera caprifolium), il luppolo (Humulus lupulus) e il campanellino (Leucojum vertium) che nei mesi primaverili da vita a bianchi tappeti fioriti.

Da segnalare la presenza di biancospini con il fusto che raggiunge i 20 centimetri di diametro! Un canale naturale di acqua sorgiva, scaturiscc dal mulino di Vologno, attraversa alcuni prati e poi perviene all'inteno del bosco ove scorre in senso parallelo alla corrente del Secchia per oltre 500 metri. prima di confluire nell`ambito fluviale. In questo non breve percorso alimenta una vegetazione erbacea d'acqua e di suolo umido, in particolare: carici (tra cui numerosi esemplari di Carex pendula alti fino a due metri), giunchi e tife (compresa una cospiqua colonia di Typha minima), crescione (Nasturtium officinale), farfaracci (Petasites hybridus), veronica (Anagallis aquatica) e menta acquatica (Mentha aquatica ) .... I1 secondo tipo di bosco (tipo B) invece, legato ai continui mutamenti dell'assetto idrico del fiume, è costituito da un giovane saliceto, non sempre compatto, comprendente 5 o 6 specie di salici, pioppi e ontani. Nel suo interno si trovano anche diverse specie erbacee tipiche dei greti, nonchè spo radiche specie arboree e arbustive nate dai semi portati dalle acque.