Le festività natalizie sono solite risvegliare nel signor Lunatico simpatici e commoventi aneddoti riguardanti i suoi ormai tanti giri di boa attorno alla fatidica data del 31 dicembre. Alcuni sono semplici affreschi di esperienze lontane, ricordi di una gioventù che fu; altri sono veri e propri enigmi attraverso i quali rispunta la mai sopita propensione del Nostro ai giochi di parole e al mistero della logica. Il racconto che ho avuto la fortuna (o la sventura) di ascoltare l'altra sera ha il pregio (o la colpa) di tenermi sveglio ormai da diverse notti, alla ricerca di una spiegazione che ancora fatica ad arrivare. Il fatto è questo: lo scorso anno, avvicinandosi il momento fatidico della mezzanotte di San Silvestro, Lunatico decise che era giunta l'ora di preparare sul davanzale della finestra razzetti e botti per il gran galà dei fuochi d'artificio. Scese le scale di casa e aprì la porta per recarsi nel parcheggio antistante l'abitazione, dove si trovava parcheggiata, in mezzo a decine di altre automobili, la sua affezionata Prinz NSU. Nel piccolo baule dell'auto aveva da giorni nascosto, pregustando la sorpresa per la moglie Bruna, una borsa piena zeppa di petardi pirici d'ogni forma e principio esplosivo. Il fatto è che nel momento stesso in cui aprì la Porta di casa, l'energia elettrica se ne andò dall'intero quartiere, per non dire dalla intera città, causa un guasto di serissime proporzioni alla centrale elettrica di servizio. Il cielo era da giorni attraversato da una fitta coltre di nubi che rendeva vano ogni desiderio di scorgere luna o stelle. Nessun fuoco ardeva nelle vicinanze, nè avrebbe del resto avuto ragione di essere. La Prinz NSU di Lunatico era di colore nero come il carbone, ma, fatto curioso, anche tutte le altre auto parcheggiate attorno ad essa, ed erano tante, erano state scelte dai rispettivi proprietari del medesimo colore. Nè Lunatico poteva ricordare in quale piazzola avesse diverse ore prima parcheggiato l'utilitaria, essendo notoriamente distratto e quel giorno particolarmente eccitato per l'imminenza del cenone. Nonostante tutte queste sfortunate coincidenze il nostro Lunatico non ebbe alcun dubbio, una volta uscito dal portone, e senza tentennamenti si diresse in tutta sicurezza verso la Prinz, ne aprì il baule, trasse i petardi, e fece ritorno all'abitazione infilando tranquillamente la porta senza che intanto la centrale elettrica avesse ripristinato la corrente nel quartiere. Dopo questo racconto io cercai in tutti i modi di capire se il Nostro avesse potuto usufruire, nel frangente, di diverse forme di illuminazione artificiale, quali torce, generatori, plutonio radioattivo! Ma i dinieghi di Lunatico furono perentori. E allora, ancor oggi mi chiedo: come potè compiere quei due viaggi di andata e ritorno dalla casa all'auto con tanta sicurezza nei propri passi?
Se per caso avete una risposta, speditela a paolob@pianeta.it
Mi fareste felice.
Arrivederci all'anno nuovo!!!

Lunatico

 

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