Dal SUNDAY TIMES

12 Gennaio 1997

Stephen Jones (noto giornalista rugby inglese) sostiene che e' ora per le federazioni delle 5 nazioni di abbandonare la loro opposizione all' inclusione dell'Italia. Gli Italiani, protagonisti pre-campionato, debbono essere inclusi nel circolo interno del Rugby. Assaporando il prospetto di questo "5 Nazioni", speriamo e preghiamo con fervore che sia l'ultimo in questo presente formato. E' ora che le 5 nazioni partecipanti finiscano questa insultante insularita'. E' tempo per il torneo delle "6 Nazioni". Ogn'altro ritardo nel permettere l'entrata dell'Italia sarebbe una vergogna.

Dell'entrata italiana si parla da anni, ma quasi esclusivamente in Italia. Le 5 nazioni hanno invocato un vortice di scuse, alcune valide, altre completamente false. Nei recenti giorni della pomposita' del dillettatismo, la federazione rugby Irlandese (tra le altre) sussurrava in privato che l'Italia non era degna, dato che i loro giocatori erano in effetto professionisti. Naturalmente cio' non li ha mai fermato ad affrontare Nuova Zelanda, Sud Africa o Francia. Questo soggetto era solo d'uso per gli italiani.

Era piu valido osservare che il torneo ha una meravigliosa composizione chimica e che sarebbe pericoloso mischiarne gli ingredienti - o che l'Italia, troppo pallida e deboluccia, con i suoi stadi mezzi vuoti avrebbe ucciso le tradizionali immagini di stadi stracolmi. O il fatto che aggiungere altre partite aumenterebbe pressioni su giocatori. Il cio' non offre piu rifugio:

Per inizio, moralmente gli scozzesi ed irlandesi non possono che vigorosamente sopportare un entrata dell'Italia. Non si puo' piu' disprezzare o denigrare colui che ti ha battuto bene ed onestamente. La stagione scorsa, dopo che la Scozia ha vergognosamente degradato il match di Rieti, anche se tutta la loro nazionale fu convocata, gli italiani vinsero una clamorosa vittoria. E l'Irlanda dovrebbe occuparsi a preparare un gran benvenuto, o annunciare la lora relegazione per dare il posto loro agli italiani. Battuti dall'Italia nel '95, sono stati castigati a Dublino la settimana scorsa, anche se all Italia mancavano Giacheri e Checchinato, essenziali in mischia, l'esplosivo capitano Giovanelli e Francescato, il 3/4 piu' preparato. E bene per l'Irlanda che l'Italia non porto' la sua completa squadra!

Se qualche federazione osa obiettare sul sovraccaricare i giocatori, gli si deve sparare - ora che le partite sono mille lire a dozzina. In ogni caso, aggiungere un nuovo match internazionale potrebbe portargli un minimo di mezzo milione di sterline alla volta. E la forza? Il tifo? L'Italia ha vinto 13 delle sue ultime e considerevoli 30 partite. Sono bene allenati dallo spettinato e volubile George Costes, la cui squadra puo' essere infuriatamente fragile e spesso piena di temperamento. Quando, e se, entreranno nel "6 Nazioni", saranno ben lontani dalla vittoria del torneo. Sono crollati pesantemente contro l'Inghilterra a Twickenham in autunno quando, mancando convinzione in se' stessi, annegareno senza traccia delle loro virtu'.

Pero' hanno giocato eroicamente, portando l'Australia alle corde in Australia nel '94. Corsero vicinissimi agli inglesi nella coppa mondiale del '95 ed avrebbero potuto battere il Galles in prima stagione. E per la folla: 20,000 vennero a vedere gli neozelandesi al superbo stadio di Bologna. E non meno di 45,000 all'Olimpico di Roma contro il Sud Africa poche settimane piu' tardi. Se si dice che l'Italia e' da eliminare per bassi livelli di gioco, perche' permettere Inghilterra, Irlanda, Scozia o Galles?

Quando pero' si discutono i meriti d'un Italia di oggi, ci si dimentica di cio' che puo' diventare se permessa di far parte. Cio' che le autorita' non capiscono e' l'enorme spinta che la competizione d'un 6 Nazioni darebbe a tutto il rugby italiano. Darebbe anche significato al pubblico italiano che, come gli americani, non concepisce eventi non competitivi e non in ambito campionato.

Dice Paolo Ricci Bitti, rispettato corrispondente rugbistico del Messaggero: "Quando la squadra gioca un amichevole con niente da vincere - trofeo, scudetto, e' difficile per gli italiani da capire. Concepiscono una propria partita con propria classifica. Se il pubblico non comprende, neanche puo' la TV italiana. Rugby si vede solo raramente, in stazioncine. Un disastro per lo sviluppo! La federazione italiana pero' ha ricevuto incoraggianti segni da enti televisivi nazionali a cui un "6 Nazioni" interesserebbe".

I vantaggi per Costes e la sua squadra sarebbero illimitati. la incessante intensita' della competizione, l'attenzione che porta a menti ed a sviluppi technici potrebbe rapidamente raffinare corpo e psiche. Darebbe all'Italia quella necessaria confidenza in se' stessi. Cio' che permette alle nazioni predominanti di essere all'avanguardia non e' altro che l'intensita' della competizione. Offrirebbe anche altri luoghi per la gloriosa sociabilita' e cultura di questo evento invernale. Di sicuro solo i gelosi od ottusi possono rifiutare l'Italia. Coloro che hanno paura della sconfitta o che scelgono per se stessi facili comforts. Non capiscono la gioia che si proverebbe se il Rugby conquista un altra nazione e benignamente la fa' sua.

Tutte le strade portano a Roma. Al comitato 5 nazioni non serve piu pensare. Basta condiscendenza! L'ora dell'Italia e' adesso!


Indice
Autori: Giovanni, Leonardo
Internet Provider: Pianeta Srl, Viale Corassori, 24 41100 MODENA - Tel. +39-59-341000