DIARIO DI GUERRA

Mercoledì 5 maggio 1999
Gelato nella spazzatura

Ciao a tutti!
Stiamo ancora senza luce e acqua per molte ore al giorno. Come potete immaginare e' una brutta situazione per le scorte alimentari deperibili, che erano conservate in frigoriferi e congelatori. A me piacciono i dolci (come un bambino!), e mi spezza il cuore sentire che la pasticceria qui vicino ha buttato nella spazzatura tutta la sua riserva di gelato, cosi', nelle nebbie di questa crisi... Come ho gia' detto in un'altra occasione lo zoo di Belgrado e' collocato tra le rovine dell'antica fortificazione della citta', piuttosto vicino alla piu' importante via pedonale, chiamata Knez Mihajlova.
Le persone che gestiscono lo zoo stavano cercando di risolvere il problema di avere grandi animali pericolosi in fuga in caso di bombardamento delle fortificazioni. Cosi' durante i raid c'e' una squadra armata che va allo zoo, pronta ad abbattere gli animali... Prima avevano pensato di addormentarli, ma il sonniffero dura solo qualche ora e nessuno sa cosa potrebbe succedere in caso di bombardamento (come e' gia' successo durante la Seconda Guerra Mondiale quando gli animali scapparono liberi per le strade di Belgrado, assieme alla gente, terrorizzata dai "bombardamenti a tappeto").
Parlando dei bombardamenti, stanno ancora scavando per i corpi sotto le macerie dei palazzi di una piccola citta' di Surdulica, una settimana dopo che la Nato ha bombardato un intero isolato di palazzi civili... E' stato un avvenimento orribile, con molti bambini tra le vittime, che si nascondevano in un rifugio. I corpi erano ridotti a pezzi, ed era molto difficile identificarli. Ho saputo dopo che altre due persone si sono suicidate dopo questo avvenimento. Recentemente ho parlato ad un amico di una piccola citta' del sud della Serbia. Ha fatto cose per anni per la scena culturale locale, organizzando molte mostre di fumetti. Quando e' iniziata la guerra egli si e' trovato a dover ospitare (assieme a diversi suoi amici, tutti serbi) dei parenti rifugiati dal Kosovo. Questi parenti, provenienti da Pristina, consistevano di un irakeno (un rifugiato politico che era gia' scappato dal suo paese d'origine negli anni '80, che ha studiato e lavorato nel Kosovo), una donna albanese, e due dei loro bambini. Hanno detto che nessuno li ha cacciati dalle loro case, ma la situazione era cosi' drammatica, che tutti erano terrorizzati e spaventati dai gruppi paramilitari serbi che erano stati visti nella città, e dai bombardamenti Nato (uno dei primi obiettivi e' stato un ufficio postale a Pristina, che ha lasciato tutti senza linee telefoniche), e dal caos che stava prevalendo... Alcuni loro amici li hanno aiutati a scappare dal Kosovo in questa vicina citta' nel sud della Serbia, dove il mio amico li ha ospitati nella sua casa fino a che non sono stati in grado di riprendersi... Hanno deciso di partire per l'Algeria, che e' anche un paese con molti problemi, ma avevano degli amici li', e delle possibilita' di
trovare lavoro...
Stando alle informazioni che ho sentito da Radio Europa Libera, il numero di serbi che stanno scappando dal Kosovo e' - proporzionalmente - piu' alto del numero degli albanesi. Sembra che tutti stiano scappando dalla regione, ad eccezione degli uomini in uniforme, e questo e' cosi' spaventoso... Ok, provo a mandare questa e-mail prima di un altro black-out... Saluti
Sasa

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