Cordialità venenezuelana
di Cinzia e Pedro


Conservo un ricordo bellissimo del popolo venezuelano. Gente generosa e cordiale con un sorriso che comunica una simpatia istintiva.

Appena giunti all’aereoporto di Puerto la Cruz, la cittadina più vicina al parco Mochima, ci siamo recati in taxi sul lungomare. Pedro mi ha scaricato con gli zaini sul marciapiede e si è messo alla ricerca di un posto dove dormire.

Mentre aspettavo, un signore sulla sessantina mi si è avvicinato chiedendomi se avevo bisogno. Io col mio spagnolo trasandato gli ho spiegato che aspettavo mio marito che era andato in cerca di una camera. Ascoltandomi deve aver capito che ero italiana e felice come se avesse ritrovato un figlio che non vedeva da anni mi ha detto: "Io sono di Gaeta, vivo qua da tanti anni!".

Nel frattempo stava tornando il soprascritto marito e il signore in questione si è offerto di trovarci un posto ... dopo un paio di telefonate eravamo in una camera dell’hotel Gaeta (guarda che caso!) del suo amico Pasquale.

La sera l’abbiamo passata in pizzeria ospiti di suo nipote. Voi vi direte: "Ma questo cosa c’entra con la gentilezza dei Venezuelani se era un Italiano????". Assolutamente niente, ma questa è l’atmosfera che si respira nel luogo, che con tutta probabilità è contagiosa.

Il giorno successivo volendo andare in visita al parco Mochima, che è uno splendido parco marittimo pieno di isolette con spiagge bianche e palme, ci siamo recati al terminal degli autobus della città. Più che una stazione di pullman sembrano i mercati generali, è molto pittoresca anche se uno giunto lì non capisce subito come funziona!

Ci sono infatti tante piccole agenzie biglietteria che vendono corse ciascuna per le proprie destinazioni. Durante la nostra ricerca della giusta biglietteria dovevamo avere un aria un po' dispersa, una ragazza molto graziosa ha sentito che eravamo italiani e così ci ha chiesto se ci poteva aiutare.

Alcuni parenti di suo padre erano italiani e una volta lei era stata in Italia ... Parlando parlando abbiamo scoperto che avrebbe preso il pullman con noi per tornare a casa, in quanto a Puerto la Cruz ci lavorava solamente.

Giunti alla fermata dove dovevamo scendere l’abbiamo ringraziata e salutata con la promessa di andarla a salutare al casinò dove lavorava. Siamo scesi ad un incrocio e dalla cartina risultava che avremmo dovuto fare 4 Km a piedi sotto il sole cocente di mezzodì.

Zaini in spalla cominciamo a camminare pensando: "Beh, appena passa qualcuno facciamo l’autostop!". Cavolo, non passava un cane a quell’ora su quella strada ... Quando ad un certo punto come nei film, sentiamo rumore di motore. Fuori il pollicione e prega che si fermino. Un macchinone tipo fuori strada con tutti i vetri specchiati si ferma, loro vedono noi ma noi da quei vetri scuri non vediamo se dentro ci sono dei narcotrafficanti o chissa chi!

Si abbassa il finestrino e appare la faccia sorridente di una ragazza con in braccio una bimba di 4 anni: "Prego salite!" (Naturalmente in spagnolo, ma non ricordo proprio come si dice).

Sono una coppia con 2 bimbi che va a passare una giornata al mare. Lavorano entrambi come impiegati in una azienda che si occupa dell’estrazione del petrolio.

Prendiamo la barca con loro e passiamo tutto il giorno al mare a playa Blanca. Scopriamo che la macchina è della ditta dove lavorano e si chiacchera di come è l’economia del loro paese, si confronta con l’Italia il lavoro, le scuole, la famiglia ...

La sera riprendiamo la barca. Pagano loro anche nonostante le nostre proteste e si offrono di riportarci in albergo anche se un po' dovranno allungare la loro strada del ritorno.

Giunti davanti all’hotel Gaeta li invitiamo a cena con noi per ripagarli della loro gentilezza, ma rifiutano cortesemente dicendo che hanno ancora molta strada davanti e ci lasciano i ripettivi biglietti da visita delle ditte con il numero di telefono di casa loro, pregandoci qualora avessimo bisogno di qualsiasi cosa di chiamarli.

Ci salutano calorosamente dai finestrini, lasciandoci piacevolmente esterrefatti di tanta ospitalità e gentilezza.

Il giorno che siamo partiti da Puerto la Cruz al mattino alle 7 c’erano il signore di Gaeta, la ragazza del pullman con un amica davanti all’hotel ... ci aspettavano per poterci salutare ... Siamo partiti in taxi per l’aereoporto salutati da sventolanti fazzoletti bianchi e sorrisi che non dimenticherò mai.



Cinzia e Pedro.


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