di Alberto


Ragazzi, visitate il Guatemala !!!
E' un pò la solita frase che si pronuncia al ritorno da un viaggio con la nazione che varia a seconda della meta. Devo però ammettere che questo viaggio mi ha colpito per davvero.
La premessa: Stefano e Barbara si sposano senza dire niente a nessuno e organizzano il viaggio di nozze facendolo passare per "..dai che facciamo un viaggio tutti insieme!!" e noi ci siamo cascati imparando solo alla fine che era la loro luna di miele.
Visitare il Guatemala ti fa capire tante cose a cui solitamente non pensi: si arriva a Città del Guatemala, tipica metropoli con tanto traffico e confusione. Niente però lascia immaginare cosa trovi fuori.
Poche decine di chilometri in direzione di Antigua, vecchia capitale rasa al suolo qualche decennio fa da un tremendo terremoto, l'ambiente cambia profondamente e la "povertà", se così si può chiamare, inizia a farsi vedere. Lì la
gente forse non avrà molti soldi ma dignità e cortesia da vendere a chiunque e in tutto il mondo non c'è moneta per comperarla. Estremamente curati sia nell'aspetto che nell'igiene, ciò che colpisce è la loro disponibilità.
Antigua è quasi spettrale ma tra gli
autobus coloratissimi e lo splendido Museo della Giada, si trova anche un negozio di computer e persino un provider che per 1 $ ti fa navigare per 3 minuti.
Da qui la tappa successiva è il
Lago di Atitlan, bellissimo lago ad alta quota attorniato da 3 vulcani ora spenti. Intorno al lago, a S.Caterina, trovate Paulina, bambina stupenda e simpaticissima che vende braccialettini davanti alla chiesa.
In Guatemala tutti i bambini vanno a
scuola, anche i piccolissimi che magari si fermano sulla porta, e se regali loro una "pluma", un penna, sono raggianti.
Il loro gioco più bello è l'aquilone e chi non può costruirlo nel modo classico, lo fa aprendo il fondo di un piccolo sacchetto e corre tenendolo legato per un filo.Alla faccia dei Transformer !
E soprattutto i bimbi non piangono, sono sempre contenti e giocano tra loro sempre con il sorriso. Sembravano finti!.
La tappa successiva è
Chichicastenango, il mercato più famoso del Guatemala che si svolge il Giovedi. Qui arrivano da tutte le parti con gli autobus portando le loro mercanzie centinaia di persone rendendo il tutto uno spettacolo unico per i colori. La cosa che più colpisce è che nessuno strilla per attirare l'attenzione sulla propria bancarella, anzi, parlano quasi sottovoce. Ti trovi quindi immerso in una marea di gente in un "quasi silenzio" irreale; si avvicinano per mostrare i propri prodotti e se non sei interessato all'acquisto se ne vanno quasi chiedendo scusa per il disturbo, altrimenti inizia la trattativa che può anche continuare per ore. Fortemente consigliato per le gentili lettrici afflitte dal "morbo dello sconto", altrimenti noto come "sindrome dell'occasione".
Da qui poi si passa a
Tikal, il più famoso museo all'aperto di rovine Maya. Abbiamo anche elaborato una nuova teoria sulla fine dei Maya: sono caduti dalle scale!! La foto non rende giustizia ma la 3-Tre di Campiglio è una passeggiata in confronto; scalini alti oltre 40 cm. per una pendenza da paura. Scherzi a parte, il posto è stupendo e va visitato assolutamente alle 5.30 del mattino: tucani, pappagalli, scimpanzè, gatti selvatici e tanti altri ancora in un silenzio irreale, quasi ipnotico.
Uno spettacolo fantastico.
Dopo questo tour de force, gli ultimi giorni li abbiamo trascorsi a
sud di Cancun, a Playa del Carmen dove con pochi dollari si possono trovare capanne in muratura con tutti i confort direttamente in spiaggia. Poco lontano Xcaret, incredibile parco acquatico dove è possibile nuotare e giocare con i delfini. L'unico problema, il costo.
Cancun invece è una città che si è sviluppata pochi decenni or sono ed è fondata sui taxi: 1 ogni 3 abitanti! Ma dispone anche di 22 Km di hotel bellissimi adatti ad ogni esigenza economica.
Purtroppo però le vacanze sono finite e siamo tornati a casa......

La comitiva: Barbara, Fanny, Debora, Sabrina, Stefano, Vanes, Alberto ed Enea. Ottobre 1996

Alberto



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