Ugo Cornia, il segugio in libreria


Ci sono tanti idioti al mondo, anche se alle volte uno fa fatica a vederli: Spesso i veri idioti ridono. Certa gente dice che pian piano l’idiozia progredisce, e che un giorno, forse, saremo idioti totali, come le pietre e il piombo. Alcuni dicono che questo stato di idiozia sarebbe augurabile per l’umanita’.

Gli idioti fanno un po’ di tutto: vanno in gita alla domenica, amano i calcoli, si interessano di magnetismo, scrivono poesie, diventano piromaniaci , tirano i sassi e cosi’ via.
Sereno Bastuzzi, in modo particolare, era un idiota totale; era anche congenito in quanto figlio di altri due idioti. Abitava in campagna, dentro a un fienile, e faceva l’agricoltore. "Un idiota ha una concezione tutta sua dell’agricoltura; non compra e non vende niente ; non usa trattori ne’ altri motori agricoli; non pota le piante ne’ da concimi chimici, diserbanti o antiparassitari. Non semina perche’ non connette il seme alla pianta. Un idiota considera invece stupidi gli altri e ride quando li vede buttare il grano per terra. Infatti condivide la scelta delle galline di andarlo a beccare. Un idiota per sua natura non mangia carne, infatti la famiglia Bastuzzi non la mangiava; mangiavano invece le uova, i radicchi, altre erbe somiglianti ai radicchi; o imparentate ai radicchi. I radicchi sono al centro della loro alimentazione e sono individuati tra i campi per primi e con gioia. Hanno invece in antipatia le ortiche e spontaneamente le pestano, di modo che dove vive un idiota o una famiglia di idioti ci sono pochissime ortiche. L’idiota lo fa per vendetta, non per eliminare razionalmente dall’agricoltura le piante infestanti." (p.73)
Un lettore mediamente attento, mentre gode sfogliando le pagine di questo libro, puo’ avere la fortuna di incontrare la propria idiozia o un’idiozia molto simile. Ma forse, se e’ ancora piu’ fortunato, puo’ appoggiare gli occhi su una idiozia che per qualche motivo gli e’ cara, allora gli verranno lacrime gioiose di commozione, e potra’ piangere contento di una idiozia del compagno di banco della terza elementare, perso di vista per gli iniqui casi della vita, o di una tipica forma d’idiozia di suo nonno, eventualmente scomparso.
Ermanno Cavazzoni, Vite brevi di idioti, ed. Feltrinelli.



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