Uccidere nel nome di Dio


Non è il caso di domandarci se i fondamentalismi non nascono proprio all'interno della cultura occidentale di tradizione giudaico-cristiana?
Individuare piste di riflessione ci sembra tanto più urgente alla luce del fatto che, a parere di parecchi osservatori, sarebbe l'intero occidente ad avviarsi a diventare sempre meno l'espressione di una omogeneità antropologica e sociale e sempre più l'aggregato di molte minoranze, di variopinti sistemi di valori, stili essenziali, codici linguistici.
"Democrazia", "laicità", "pluralismo", "interdipendenza" - in un simile contesto - mantengono lo stesso significato di ieri?
Sempre più sovente si sente parlare di "mondialità" e "convivialità di differenze", delle valorizzazione "dell'altro da me" non "benché" diverso ma "in quanto" diverso. Cosa hanno da dire, su una simile prospettiva, le religioni del Libro? In ogni caso ci è parso urgente, come riviste impegnate da tempo nel campo dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso, innamorate della Parola Santa e incapaci di non metterla quotidianamente in relazione con le parole, la ricerca, delle donne e degli uomini di oggi, porci questi ed altri interrogativi: "affinché tu viva" (Deuteronomio 30,19) e tutta la terra ne viva.




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