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" I dannati della terra"
Ugo Cornia
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Non so se l’eco di quanto sta accadendo dalle nostre parti stia arrivando anche ai nostri lettori che vivono all’estero, ma in Italia in questi giorni tiene banco la vicenda del professor Luigi Di Bella, un ricercatore che nel corso degli anni ha sviluppato una terapia a base di melatonina e somatostatina che, a quanto pare, permette di curare alcuni casi particolari di tumore. Di Bella è diventato un simbolo per tanta gente, e ha scatenato una reazione a catena da parte dell’ambiente medico, sanitario e anche dei politici. Motivo: la cosiddetta ‘cura Di Bella’ costa pochissimo e permette risultati miracolosi, che spesso la molto più costosa chemioterapia non riesce a ottenere.
C
i sono interessi di salute e di miliardi in ballo, troppo grossi per non scatenare un putiferio.
N
on è delle vicende giudiziarie che intendiamo occuparci. Ci interessa maggiormente soffermarci sulle caratteristiche che forse hanno fatto in modo che Di Bella sia diventato per molti una bandiera. Trattandosi di un ricercatore stimato e rispettato per il suo lavoro, e non di un ciarlatano o di un venditore di pozioni, il fenomeno merita qualche riflessione.
P
unto primo: è chiaro che la motivazione di molti difensori di questo professore di origini siciliane trapiantato a Modena è accentuata dall’importanza e dalla rilevanza del ‘nemico’ comune, il cancro. Avesse scoperto una cura per eliminare l’acne, sicuramente non avrebbe avuto la stessa risonanza.
P
unto secondo: trattandosi di una patologia vera, e non immaginaria, i successi di alcuni pazienti hanno acceso la speranza di tutti gli altri. Non si può guarire da un tumore solo per suggestione, se qualcuno ce l’ha fatta è perché evidentemente la somatostatina ha un effetto concreto. E chi ha avuto parenti o amici colpiti da simili drammi sa quanto sia potente e irrefrenabile la speranza.
P
unto terzo, forse il più importante: Di Bella parla la lingua della gente e propone una cura tutto sommato economica e semplice, anche se deve essere ovviamente effettuata sotto la guida di un medico che la conosca bene. Senza scomodare la New Age, credo che sia stato abbastanza automatico, per i pazienti ma anche per chi ha letto i giornali, associare questo dottore a una medicina più umana, più comprensibile. Della quale tutti, credo, sentono un gran bisogno.

Doriano Rabotti

OGNUNO HA IL DIRITTO DI CURARSI COME VUOLE

A tuttoggi è molto difficile poter dire qualcosa di rigoroso sul metodo Di Bella: fra qualche mese, quando saranno disponibili i dati risultanti dalla sperimentazione, potremo dirne di più.
I discorsi di Di Bella non sono totalmente nuovi né originali: il medico modenese sostiene che ogni paziente ammalato di tumore è prima di tutto una persona, quindi per sconfiggere o arginare il più possibile gli effetti di un tumore bisogna personalizzare la cura. Inoltre, invece di mirare principalmente alla distruzione delle cellule tumorali può essere importante trovare il modo di creare intorno a queste cellule un ambiente che ne sfavorisce lo sviluppo. Per questo motivo una terapia che indebolisce o abbatte l’organismo (vedi chemioterapia) ha spesso degli effetti devastanti. Se il metodo Di Bella e la somatostatina manterranno o no le loro meravigliose promesse lo sapremo, sperando il bene, fra qualche mese.
S
e fosse vero che un paziente, grazie alla somatostatina e ad altri rimedi, arriva in una condizione di "parziale benessere" e "stando abbastanza bene" fino al momento della morte, basta questo per essere molto grati al signor Di Bella.
Q
uello che più sconcerta è il quadro di profonda disperazione che improvvisamente è venuto alla luce e che riguarda, chi più chi meno, quasi tutte le famiglie. E’ ad esempio sconcertante il fatto che sia un medico che decide attraverso la sua coscienza e la terapia la quantità di dolore che dovrai sopportare (morfina o no?). E’ impressionante il fatto che il malato, oltre alla disperazione, debba spesso portarsi dietro la sensazione di essere carne da macello.
F
orse bisogna iniziare a discutere della libertà di cura.

Ugo Cornia

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A me francamente sembra che il dottor Di Bella parli una lingua ancor piu' astrusa di quella medica corrente.
Francesco Tutino, Modena

L'errore è tutto della vergine di ferro e ministro Rosy Bindi: insieme ai baroni della medicina ha subito snobbato e rifiutato il confronto con il Prof. Di Bella, facendolo diventare un simbolo della lotta contro un potere arrogante e prepotente, oltre che ignorante e chiuso in se stesso. La sperimentazione doveva essere sperimentata subito, con meno polemiche e fragore. Forse oggi avremmo già avuto i primi risultati ufficiali e la speranza di guarigione per qualche ammalato.
Maurizio Morotti, Sassuolo

C'e qualcosa che mi lascia perplesso nel comportamento del dott. Di Bella.
Provo a schematizzare. Qualche anno fa una commissione ministeriale ha esaminato il suo metodo e lo ha bocciato. _br_ Ammettiamo che il metodo sia valido e la commissione corrotta. Io, al posto di Di Bella, avrei preso le mie cartelle cliniche, sarei andato in Austria, in Germania, negli Stati Uniti, insomma in qualche paese straniero, forse meno corrotto dell'Italia e, dopo aver ottenuto il un riconoscimento ufficiale, avrei denunciato il ministro ed i componenti della commissione.
Ammettiamo ora che il metodo sia truffaldino. Il comportamento di Di Bella e dei suoi seguaci si spiega perfettamente: bisogna guadagnare tempo e conquistare i favori della opinione pubblica (che giustamente non vede l'ora che si trovi una cura per il cancro). In quest'ottica ogni passo intrapreso da Di Bella ha una sua coerenza.
E cosi', arriviamo ad oggi. Chiunque dovesse dimostrare che la cura Di Bella e' al massimo un palliativo si troverebbe contro la popolazione. Bocciare Di Bella adesso, e' un errore. Rende impopolari. Speriamo che la nuova commissione che esaminera' la cura, lo faccia scientificamente e non politicamente.
Comunque, anche se sono perplesso, spero anch'io di sbagliarmi e che Di Bella abbia ragione. E in questo caso, dovremmo risalire al ministro di allora (non la Bindi, che secondo me ha fatto solo il suo dovere) e ai componenti della prima commissione e fargliela pagare. Cara.

Giovanni Sonego, Modena

Ho conosciuto, indirettamente, la cura del Dr. Di Bella agli inizi degli anni 80. Una famiglia di amici, che avevano conosciuto occasionalmente il Dr. Di Bella, avevano intrapreso la cura per due dei loro genitori, entrambi gravemente malati di cancro e, secondo la medicina ufficiale, destinati a morire nel giro di pochi mesi. La madre del mio amico è vissuta 11 anni, la madre della mia amica, 5. In entrambi i casi, quello che maggormente penso sia apprezzabile, che la vita di entrambe queste anziane signore, è stata dignitosa, non distrutta dagli effetti devastanti, interiori ed esteriori della chemio terapia, suggerita in entambi i casi dagli oncologi che le avevano in cura e che, lo ricordo, avevano pronosticato pochi mesi di soppravvivenza (chi ha visto gli effetti della chemio terapia non può definire vita il empo che rimane al malato). Per tutti quegli anni, il Dr. Di Bella ha rifiutato compensi, sia in denaro che in beni durevoli. Ha visiato e curato quelle done per anni, assistendole e seguendole costantemente, rifiutando, spesso quasi offeso, qualsiasi offerta di pagamento per la sua attività. Io non ho le conoscenze per giudicare tecnicamente il metodo Di Bella, ho voluto però raccontare due casi che, da ciò che mi risulta non sono isolati, perchè possano servire alla discussione e perchè, qui mi rivolgo a te Giovanni, possano impedire di pensare, anche solo per un momento, che il prof. Di Bella lucri o pensi di lucrare sulle sue scoperte.
Daniele Cavallini, Marano sul Panaro

Non entro del metodo del dott. Di Bella data la mia assoluta incompetenza; come tutti mi auguro che abbia ragione: non per la sua gloria, ma per il "bene" di tanti ammalati. Ritengo pero' incredibile e inaccettabile il suo comportamento di fronte alle regole, alle procedure. Credo che sia andando contro l'interesse dei malati che lui stesso vuole curare. Se non altro ostacolando una maggior diffusione del suo metodo in tempi brevi. Spero di poterne lodare i meriti scientifici, ma ne deploro i metodi "politici.
Fabio Poggi, Modena

" ITALIA !?!? Un paese di commissari tecnici...ed ora anche oncologi..., ma non erano santi e navigatori?" Io ho inserito su giramondo questa frase non per urtare la suscettibilità di chi soffre , ma per le regini che ora voglio spiegare. Io penso che la cosiddetta "opinione pubblica" non abbia le carte in regola per giudicare la validità o meno di una cura anticancro, e mi sembra giusto lasciare tale compito ai professionisti, ne tantomeno montare sulla logica speranza di chi soffre una squallida diatriba politoca come sta accadendo in questi giorni, da parte di un esponente di un partito attualmente all'opposizione, nonchè figlio del professor Di Bella. Io altro non posso dire che spero sì che la "cura Di Bella" funzioni, e che i risultati degli studi del professore abbiano successo, ed aiutino i tanti malati di cancro ad eliminare le loro sofferenze, o quantomeno ad alleviarle.
Valerio Strada, Modena

Tutti possono decidere come curarsi,in modo particolare quando la medicina ufficiale non dà risultati o speranze. LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE
Gianpiero CIOLI, MILANO

Penso che il protocollo Di Bella vada presto verificato da una commissione. Ho avuto mia madre malata di tumore. Il primario dell'ospedale civile di Avellino mi disse che le restavano sei mesi di vita e che non conveniva affatto intervenire, ma fra le righe aggiunse di rivolgermi a qualche struttura privata. Così feci. I dottori della clinica Malzoni fecero l'intervento che consistette nell'asportazione della parte malata e poi la curarono per un anno e mezzo con la chemioterapia. Pensavo che mia madre fosse vissuta dodici mesi in più. Ora che so del metodo Di Bella ho dei grossi dubbi sul come sono andate le cose. Sicuramente avrei potuto fare una valutazione in più, cosa che, a suo tempo, mi fu negata per mia ignoranza soltanto o principalmente per quella del primario?
Michele ZARRELLA, Gesualdo (AV)

La mia paura più grande è che portino il Dott. Di Bella molto in alto, come in questi giorni, per fargli più male quando lo faranno cadere, timbrandolo come ciarlatano..... Purtroppo è una cosa che mi fa paura.... Spero di no!
Massimo, Modena

Forse sono l'ultima ad ottenere il diritto alla parola a causa dell'età, ma penso che la cura del professore Di Bella sia una buona alternativa alla chemioterapia, che porta a conseguenze spaventose!
Michela, Frasso Telesino (BN)

Fortunatamente esistono persone come Di Bella che studiano insegnano fanno seminari si aggiornano e aggiornano a loro volta altri professori. E non stanno la sera a guardare la tv con i pop corn in mano e le pantofole ai piedi........ Grazie di esistere .
Mario Fontana, Modena

Tutto verra' chiarito e le rispettive parti saranno ridimensionate nei loro pur autorevoli pareri:ci vuole tempo!per tutto...
Giancarlo, Sassuolo

NEMO PROFETA IN PATRIA. DI FRONTE ALLA LIBERTA' DI CURA, COSTITUZIONALMENTE SANCITA, NON SI PUO IMPEDIRE NEANCHE IL SUICIDIO (TRANNE SANZIONARE L'ISTIGAZIONE AL SUICIDIO). SONO LIBERO DI CURARMI ANCHE DA BELZEBU' E A BELZEBU' NON PUO' ESSERE IMPEDITO DI SOMMINISTRARMI ALCUNCHE', SALVO REATO. PER TALI MOTIVI, OFFRO LA MIA COMPETENZA TECNICA PER PROMUOVERE INNANZI ALLA PRETURE DI MODENA, SASSUOLO, CARPI, MIRANDOLA E VIGNOLA IL RICORSO EX ART. 700 CPC CON IL SOLO RIMBORSO DELLE SPESE VIVE.
AVV. DOMENICO ROSATI, MODENA

Gli indiscussi interessi in gioco sulla cura del cancro da parte dell'industria farmaceutica non possono che alimentare dubbi e speranze su questa cura alternativa. Non ho alcuno strumento per farmi un opinione in merito, ma credo che la medicita ufficiale debba sconfiggere la propria arroganza e soprattutto scoprire che le persone si curano "intere". Non sono malate solo a pezzi, e le loro risorse, la voglia di vivere, il coraggio di lottare sono punti cruciali da non dimenticare mai quando si cura un malato, non solo di tumore. Questa è una caratteristica della medicina alternativa, far leva sulle risorse personali della persona. Chi la boccia definendo i risultati come effetto placebo, o è in malafede, o è ottenebrato dal proprio ruolo di uomo di scienza. Ancora non insegnano all'università che si avrà a che fare con delle persone? E poi, se anche di effetto placebo si trattasse, ben venga!!!
Monica, Modena

Ancora una volta si assiste ad uno show tutto Italiano dove i propulsori di questo spettacolo hanno come come carburante malati di tumore.
Maurizio, Modena

Penso che le lobby farmaceutiche dovrebbero tenere in maggior considerazione il fatto che si, bisogna prima procedere ad una corretta ed adeguata sperimentazione ma che soprattutto e sottolineo, soprattutto, si tratti di vite umane e che quindi più che stare a battagliare con Di Bella dovrebbero darsi da fare per sperimentare il suo metodo il più presto possibile, per permettere a tutte quelle persone che, per un motivo e per un altro non anno ancora provato o avuto l'aoccasione di provare il metodo Di Bella. Questa non dev'essere -solamente- una quiestione di tipo economico, bisogna rendersi conto che il tempo passa in fretta e per una persona affetta da una malattia, soprattutto se quest'ultima è grave, il tempo "perso" per queste decioni è lunghissimo. Vorrei vedere se uno degli esponenti delle lobby fosse anch'esso malato... ci metterebbe così tanto tempo a decidere sul da farsi o avrebbe già risolto tutto il problema? Avrebbe avuto qualcosa da ridire? Avrebbe infine, portato avanti una "battaglia" come quella che sta svolgendosi?
Maurix, Modena

Chia offre speranza ad una persona destinata a morire la ammazza 2 volte. Il prof. Di Bella, docente universitario da 40 annni, conosce benissimo come si attua un protocollo scientifico rigoroso e come tale indiscutibile, perchè non farlo??
Andrea Palermo,

gffwa
wefr, wea

27/09/2000
Se vuoi saperne di più sulla storia Di Bella puoi visitare il sito vogliovivre.com.

Giampietro Laudizzi, Genova

31/03/2002
Se la medicina ufficiale non sa far altro che vivacchiare sulle pseudo scoperte di alcuni, è ora che impari a lasciar vivere e lavorare gente come Di Bella. Ma l'invidia è dura a morire vero?

Mariagrazia Cabianca (193.42.81.74) , Tolmezzo

01/07/2003
Stamattina ho appreso della scomparsa del Prof.Di Bella,siamo rimasti orfani di un genio, di un padre, di un "mistico" della ricerca medica.
Non dimenticherò mai l'esempio che è stato di tenacia,rara intelligenza,grande umanità e disciplina.
Spero che Dio lo abbia in gloria!

Maria Caldarella (80.117.58.65) , Parma

31/07/2006
Non sono una giornalista.
Le volte che ho impugnato la penna, o più esattamente che ho cominciato a battere, spesso con rabbia, sulla tastiera del computer, l'ho fatto per rispondere a chi, per motivi che continuo a non capire, vorrebbe convincerci che nulla può essere fatto per combattere il male oscuro che impedisce ai nostri figli di aprirsi al mondo circostante, di guardarci negli occhi, di comprendere le nostre parole e di farci ascoltare la loro dolcissima voce.
Queste persone, che spesso sono medici, o presidenti di associazioni di genitori di bambini autistici, o che comunque rappresentano dei disabili, vogliono farci credere che siamo degli illusi, che stiamo buttando via tempo energie e soldi(purtroppo tanti), in cure che non possono aiutare i nostri figli, e lo fanno con una arroganza e una presunzione tale, da mettere in fuga quei genitori che stanno ancora cercando di orientarsi dopo aver ricevuto il colpo di una diagnosi terribile, e che vorrebbero dare un futuro migliore ai loro piccoli.
Qual'è il risultato di tutto questo?
Che molti, moltissimi autistici non ricevono le cure di cui avrebbero bisogno, e perdono così l'opportunità di avere una vita migliore, se non addirittura di uscire dalla diagnosi di autismo. E che noi genitori che stiamo invece curando i nostri figli, siamo costretti a continuare a pagare di tasca nostra, i trattamenti biomedici e comportamentali che dimostrano invece di essere efficaci a trattare
questa "malattia".
Ma è davvero una malattia quella che stiamo combattendo?
I Neuropsichiatri dicono di si, è pretendono di trattarla con gli psicofarmaci come se fosse una malattia mentale.
Non essendo però riusciti, "drogando i bambini", a ottenere la remissione della malattia stessa, sono giunti alla conclusione che essa è incurabile. Inutile dire che questa versione è quella accettata dal Sistema Sanitario Italiano. Essa fornisce una comoda scusa per continuare a lasciare le famiglie dei soggetti autistici sole con i loro problemi.
Gli scienziati del D.A.N., e gli altri che come loro lavorano per trovare ogni giorno nuove cure, hanno verificato che alla base di tutto c'è un gravissimo stato di intossicazione, che ha reso il sistema immunitario dei soggetti autistici incapace di reagire in maniera adeguata, e che ha danneggiato in maniera grave molti processi metabolici col risultato che i processi mentali risultano anch'essi compromessi. Tutto ha avuto inizio grazie all'utilizzo di un conservante a base di mercurio utilizzato nei vaccini destinati all'infanzia, il Thimerosal. Esso si è insinuato all'interno dei tessuti grassi dell'organismo, e in particolare nel cervello dove i suoi effetti risultano purtroppo disastrosi ed evidenti. Basta infatti confrontare i sintomi autistici con quelli tipici dell'intossicazione da mercurio, per vedere che essi coincidono in maniera impressionante. Questo metallo, che ricordo è la seconda sostanza piu tossica del pianeta, ha inoltre la capacità di bloccare la naturale capacita dell'organismo di eliminare gli altri metalli pesanti, e ne favorisce quindi l'accumulo nell'organismo accentuando ulteriormente l'effetto neurotossico generale. A complicare il tutto ci si mettono anche i virus, anche loro hanno avuto ed hanno un ruolo importante nell'insorgenza della sindrome autistica. L'idea geniale di fare dei micidiali cocktail mescolando e inoculando insieme ceppi diversi di virus, rappresenta un ulteriore e grave insulto al sistema immunitario del bambino. La cosiddetta trivalente è uno di questi, ma ancora non basta; per ignoranza e pressapochismo, insieme ad essa possono anche venire somministrati altri vaccini, ognuno con la sua micidiale dose di Thimerosal. Roberto, il mio bambino che ora ha quattro anni, ha ricevuto addiritura sette diversi ceppi di virus in un'unica somministrazione, sarà un caso che è diventato autistico?
Sembrerebbe una situazione senza uscita, ma per fortuna non è così; i problemi metabolici possono essere corretti normalizzando carenze ed eccessi. Per farlo in maniera adeguata (visto che gli scompensi sono spesso molto diversi da bambino a bambino) bisogna sapere esattamente cosa bisogna correggere. Dopo aver eseguito numerose analisi, molte delle quali (neanche a dirlo) non sono disponibili in Italia (dobbiamo rivolgerci a nostre spese a laboratori Americani opportunamente attrezzati) si riesce ad avere un quadro della situazione. Si passa quindi alla dieta priva di glutine e caseina, e alla difficile cura della Candida Albicans, troppo spesso sottovalutata da moltissimi medici, e presente invece nell'intestino dei nostri piccoli in una forma devastante capace di insinuarsi in profondità nelle pareti intestinali fino a realizzare delle minuscole perforazioni. L'intestino diventa quindi permeabile, e questa situazione è causa di intolleranze alimentari, e di perdita di importanti nutrienti che non vengono assimilati in quantità sufficiente. Viene inoltre aperta la strada alle particelle indigerite di alcuni alimenti, che in questo modo riescono a entrare nel circolo sanguigno dove diventano tossiche. Il tutto insieme alla presenza di alcuni virus contribuisce a mantenere un grave stato di infiammazione intestinale che è causa di atroci sofferenze per i nostri piccoli. La perdita dei nutrienti viene contrastata grazie alla supplementazione di Vitamine , enzimi, minerali, probiotici e quant' altro serve a normalizzare la situazione metabolica e immunitaria e a riparare le pareti intestinali. In seguito quando la situazione lo permette si ricorre alla chelazione per rimuovere i metalli tossici.
Ma chi paga per tutto questo? Come sempre noi genitori che ci vediamo anche costretti a farci spedire dall'estero i supplenti perchè non sono disponibili in Italia.
Queste cure non sono riconosciute dal sistema sanitario nazionale, perchè a detta di alcuni suoi autorevoli esponenti non sarebberero scientificamente validate in doppio cieco.
Ma cosa prevede questo sistema cosi scientifico di validazione?
Che a un gruppo venga fatto seguire un trattamento pressoche identico(identiche somministrazioni delle sostanze in esame), e che ad un gruppo di controllo venga invece somministrato un placebo. Dal confronto dei diversi risultati si arriva alla validazione o meno del trattamento. Ma come abbiamo già detto in precedenza l'obiettivo che si prefigge il D.A.N. e la normalizzazione di alterazione metaboliche, che variano, analisi alla mano, notevolmente da bambino a bambino, e che prevede quindi trattamenti personalizzati che non possono non tenere conto delle diverse necessità individuali.
Quello che aiuta un bambino può essere addirittura dannoso se somministrato ad un altro, quali risultati ci sarebbero se venisse meno la personalizzazione come prevede invece la metodica di validazione in doppio cieco?
La realtà è che i nostri bambini opportunamente trattati migliorano, e ricominciano faticosamente ad aprirsi al mondo circostante, a guardarci, e a sorridere. Qualcuno di loro ricomincia a parlare come faceva prima che l'autismo lo rapisse e può cosi raccontarci quanto fosse terribile la sofferenza fisica che accompagnava il suo stato, ma la maggior parte di loro ha bisogno di essere ulteriormente aiutato. Le fasi evolutive che avrebbero dovuto essere raggiunte non si sono verificate, e il perdurare dell'intossicazione ha danneggiato alcune aree del loro cervello, che devono essere opportunamente stimolate per ritornare a funzionare correttamente. E a questo scopo che servono le terapie comportamentali come l'A.B.A. e la logopedia specializzata nel trattamento dell'autismo. Esse risultano indispensabili per riparare, e per far muovere più velocemente quell' orologio che si era fermato, per insegnare ai nostri figli a giocare, e per fargli conoscere e capire quel mondo che per tanto tempo gli è stato negato.
C'è bisogno di dedicare a questi trattamenti moltissimo tempo dedizione e pazienza, e continuare in ogni momento della giornata a lavorare con i nostri nostri bambini. L'A.B.A. prevede per essere realmente efficace un trattamento di circa quaranta ore settimanali, è una metodica scientificamente validata, ma ancora una volta le famiglie si ritrovano da sole a doverne sostenere tutti gli oneri.
Nei vari centri distribuiti sul territorio, ad eccezione di pochi progetti sperimentali, tale terapia non viene resa disponibile a causa dell'alto costo che essa comporta per le istituzioni.
E' per denunciare questo continuo stato di abbandono in cui versano le famiglie dei soggetti autistici e per ottenere gratuitamente le cure Biomediche e Comportamentali a cui essi hanno diritto che è nata l'associazione Onlus Area Genitoricontroautismo, di essa parte attiva e integrante i genitori del portale www.genitoricontroautismo.org a cui circa 3000 famiglie fanno riferimento e che da anni si batte per fare arrivare a tutti i genitori il messaggio che l'autismo è trattabile.
Diversi bambini hanno già perso la diagnosi di autismo, moltissimi altri la perderanno, e questa è, e sarà la migliore riposta a quanti si ostinano a mantenere posizioni assurde e dannose.
Quello che vogliamo è che la parola "autismo", diventi solo un obsoleto termine medico, su qualche polveroso testo di medicina. Moltissimo può essere fatto per prevenire e per curare, ma perchè questo si realizzi abbiamo bisogno di essere ascoltati dalle istituzioni, e abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti per riuscire in questo difficile compito.
Atturi Loretta




Questa lettera è un appello a quelli tra voi che possono sfruttare il potere dei media per fare del bene, per dire la verità e migliorare la vita di tanti bambini ammalati di Autismo. Questi bambini hanno bisogno di voi!
L'AUTISMO E' TRATTABILE
L'Autismo è una disabilità dello sviluppo che in genere comporta ritardo e danni nelle abilità sociali, nel linguaggio e nel comportamento; è uno "spectrum disorder", cosa che significa che colpisce le persone in modo differente. Alcuni bambini possono parlare, altri invece hanno un linguaggio scarso o del tutto assente. Casi meno gravi sono diagnosticati come Disturbo Generalizzato dello Sviluppo (PDD) o come Sindrome di Asperger.
Lasciati senza cure, molti bambini con autismo non sviluppano abilità sociali e possono non imparare a parlare o a comportarsi in modo appropriato. Oggi, per la prima volta nella storia, ci sono bambini autistici curati con successo - che giocano, parlano, studiano - che vivono in mezzo a noi e godono delle loro vite. Questi bambini normalizzati, che non portano più la spaventosa etichetta di "autistico", devono la loro liberazione dall'autismo a modalità di trattamento che erano, e ancora sono, purtroppo sconosciute alla maggioranza dei medici italiani anche se il nuovo approccio curativo sta rapidamente convincendo studiosi e ricercatori.
Alcuni trattamenti portano a eccezionali miglioramenti in molti bambini, e la nostra associazione AREA-Genitoricontroautismo, intende dedicare tutti i suoi sforzi a fare in modo che essi diventino un diritto per tutti, anche di quei bambini, e sono un numero esorbitante, che non possono permetterseli per motivi economici.
Quello che intendiamo pubblicizzare è che L’AUTISMO E' TRATTABILE.
Questo è anche il nome della campagna promossa quest'anno dal DAN! (defeat autims now!), un movimento di medici e ricercatori internazionale nato negli USA circa 10 anni fa. Due volte l’anno questi medici e ricercatori, provenienti da tutto il mondo, si riuniscono in congresso per portare tutte le ultime conoscenze e novità, per far si che la ricerca non continui per compartimenti stagno, e per portare a conoscenza di tutti le varie problematiche inerenti l'autismo: dall'immunologo al gastroenterologo, all'allergologo, all'esperto in avvelenamento da metalli pesanti ecc.
I bambini con autismo in Italia PURTROPPO non possono godere di questi trattamenti medici, perché l'autismo in Italia è relegato nelle mani dei neuropsichiatri, che sono quelli che si occupano della diagnosi, ma che, avendo studiato decine di anni fa su libri vecchi di altre decine di anni vedono l'autismo solo come un problema PSCHIATRICO e affrontano il disturbo come un disturbo mentale e non medico, curando i nostri bambini esclusivamente con terapia farmacologica (psicofarmaci) senza invece andare ad indagare sulle loro problematiche biochimiche.
Questa visione rende l'autismo e i disordini dello Spettro una condizione senza speranza.
Il fatto che la maggior parte dei bambini (se non tutti) ha manifestato i primi sintomi dopo le vaccinazioni è visto come una coincidenza.
Il fatto che la maggioranza dei bambini (se non tutti) soffre di straordinarie patologie metaboliche, intestinali, immunologiche e allergiche è visto, di nuovo, come una coincidenza.
Recenti sviluppi della ricerca mostrano chiaramente che con interventi biomedici e terapie comportamentali precoci e aggressive (in termini di numero di ore) i bambini possono fare enormi progressi esprimendo tutto il loro potenziale.
E' cambiata proprio la concezione dell'autismo: quella che era prima vista come una condizione senza speranza è ora vista da un folto gruppo di ricercatori come un complesso scompenso, come un malfunzionamento del sistema metabolico dei nostri bambini, ed è da questo scompenso che nascono i loro problemi comportamentali e di apprendimento.
Trattando ogni sintomo, ogni errore del sistema metabolico che possiamo trovare con opportuni test nel nostro bambino, ricostituendo il sistema immunitario, ripristinando un corretto metabolismo dei metalli, è possibile un cambio graduale e un miglioramento delle condizioni di salute e del comportamento.
Noi genitori italiani abbiamo il diritto di curare i nostri bambini e di investigare i loro problemi fisici, abbiamo il diritto di far eseguire loro le necessarie analisi senza doverci recare negli USA con spese elevatissime e stress per la famiglia intera, abbiamo il diritto di vedere migliorare i nostri bambini.
Chiediamo che finalmente anche in Italia ci sia data la possibilità di curare questi bambini che, se non trattati, sono destinati a peggiorare e diventare adulti con gravissimo handicap, mentre se trattati possono arrivare ad avere delle vite autonome, felici e soddisfacenti.
Se voleste discutere questi temi ulteriormente, saremo contenti di ricevere una vostra visita al nostro portale http://www.genitoricontroautismo.org, saremo contenti di ricevere le vostre email e di raccontarvi le nostre storie personali.
Una generazione di bambini e le loro famiglie hanno bisogno di voi. Cercate la verita', aiutate i nostri bambini.
Associazione Onlus
AREA-Genitoricontroautismo

Atturi Loretta


LINEE GENERALI PER UNA VACCINAZIONE SICURA E CONSAPEVOLE
Autism Research Institute - San Diego
Area – GCA (genitori contro autismo), un’associazione di genitori impegnata nella diffusione di informazioni per la prevenzione e cura dell'Autismo, intende sottoporre all'attenzione dei Pediatri Italiani questa lettera aperta scritta da Bernard Rimland, Ph.D., Direttore dell'Autism Research Institute (ARI) di San Diego Fondatore dell'Autism Society of America, società che coordina circa 400 medici e scienziati e collabora con cinque Università nella lotta e nella ricerca contro l’autismo.
Di Bernard Rimland, Ph.D:
Siamo nel mezzo di un’ enorme epidemia mondiale di autismo: 1 caso su 166.
Nel 1995 scrissi un articolo per l' Autism Research Review nel quale usai, credo, per la prima volta il termine "epidemia di autismo". Richiamavo l'attenzione su vari indicatori che suggerivano che le proporzioni dell'autismo stavano aumentando in misura allarmante e mi lasciavano ritenere che stavamo cominciando ad osservare un’epidemia di autismo. Fui immediatamente attaccato dalle autorità mediche, che erano invece certe che non ci sarebbe stata alcuna epidemia. Quando un giornalista chiese ad un professore di Psichiatria di una delle più famose università di Medicina americane che cosa pensasse dell'idea di Rimland che c'era una epidemia d'autismo, il professore rispose dicendo "Stupidaggini! L'autismo è un disturbo genetico e quindi non può esserci alcuna epidemia di autismo".
Altri attaccarono l'idea di epidemia dicendo che l'aumento non era reale, ma solo dovuto a una maggiore consapevolezza diagnostica sull'autismo.
E' ora perfettamente chiaro, riconosciuto dalle stesse autorità e istituzioni che prima la negavano, il fatto che l'epidemia di autismo è molto reale e molto molto grave.
Cominciai a studiare l'autismo nel 1958, quando mia moglie ed io diagnosticammo nostro figlio che allora aveva 2 anni come autistico. A quei tempi l'autismo era estremamente raro, contando forse solo uno o due casi ogni 10.000 nati vivi. Il nostro pediatra, che lavorava nel campo da 35 anni, non aveva mai sentito di un bambino come il nostro. Nel 1989, dopo aver esaminato tutte le evidenze disponibili, raggiunsi la conclusione che l'autismo era aumentato fino a raggiungere la proporzione di
circa 4.5 casi ogni 10.000 nati vivi.
Le statistiche più recenti, fornite dall' U.S. Centers for Disease Control e dall' American Academy of Pediatrics - istituzioni che avevano negato la realà' dell'epidema - rivelano una rapporto di 60 casi di autismo ogni 10.000 nati. Un bambino ogni 166 - un enorme incremento nella diffusione!
Nel mio articolo del 1995, quando per primo proposi l'idea dell'epidemia di autismo, menzionai tre possibili cause per l'epidemia. Sono passati dieci anni da quando scrissi il mio articolo originario sull'epidemia e continuo a credere che i fattori causali potrebbero essere: incremento nell'uso degli antibiotici, vaccinazioni e inquinamento ambientale. Oggi, comunque, metterei le vaccinazioni in cima a questo elenco.
Nel 1995 non sapevo che la maggior parte dei vaccini contenessero mercurio, sebbene sapessi che l'avvelenamento da mercurio produce nei bambini gli stessi sintomi dell'autismo.
Moltissime ricerche e studi si sono avviate dal 1995, e ciò che è cambiato è che i tre fattori da me menzionati sono molto più strettamente collegati di quanto avevamo supposto dieci anni fa.
Per esempio, c'è una forte interazione tra antibiotici e vaccinazioni: i bambini a cui sono stati dati antibiotici nel periodo delle vaccinazioni sono stati colpiti 10 volte di più dal conservante al mercurio nei vaccini rispetto a quelli cui non sono stati somministrati antibiotici. Certo è che gli antibiotici amplificano enormemente la tossicità del mercurio che è usato come conservante nei vaccini. Allo stesso modo, il mercurio è la maggiore fonte di contaminazione degli alimenti. Per esempio, molti pesci che sono importanti nella dieta di tante persone nel mondo, sono ora pesantemente contaminate con il mercurio.
Sappiamo che ci sono enormi differenze genetiche tra le persone, essendo alcune capaci di tollerare 10.000 volte più mercurio di altre, apparentemente senza effetti dannosi. Sappiamo che i maschi sono quattro volte più sensibili delle femmine al mercurio, cosa che può spiegare il perchè troviamo quattro volte più autistici tra i ragazzi rispetto alle ragazze.
Così, abbiamo una epidemia di autismo mondiale in atto, abbiamo alcune idee su ciò che causa l'autismo, ma che cosa facciamo in termini di prevenzione?
La maggior parte dei medici dell'Autism Research Institute non sono contro le vaccinazioni, che considerano una delle maggiori conquiste della medicina moderna che ha portato al completo sradicamento di alcune gravi malattie infettive, salvando un infinito numero di vite.
Crediamo però che i vaccini dovrebbero essere più sicuri e suggeriamo attenzione nella loro somministrazione con le seguenti linee guida generali:
LINEE GUIDA PER GENITORI E MEDICI PER VACCINARE IN SICUREZZA
1. Utilizzare solo vaccini senza Thimerosal;
2. L'unico modo per sapere con certezza se un vaccino è senza Thimerosal o mercurio è leggere attentamente il bugiardino, la scatola e la fiala: è certo che i vaccini contenenti mercurio vengano ancora prodotti o distribuiti!! Dovete essere sicuri al 100%! Nota: ho sentito dire moltissime volte che genitori, professionisti ed altri hanno indicato che il Thimerosal è stato rimosso dai vaccini dal 1999. Per piacere accertatevi di leggere con i vostri occhi le informazioni riportate sul bugiardino, sulla scatola e sulla fiala! Produttori diversi metteranno le informazioni in POSTI DIVERSI.
3. Evitare tutti i vaccini combinati se non necessario;
4. Distanziare le vaccinazioni - non somministrare vaccinazioni multiple nello stesso giorno. (Questo vale anche per le singole dosi contenenti molteplici virus! Dividete le somministrazioni!);
5. Separare le 3 componenti del vaccino MMR: iniziare con il morbillo tra i 12-15 mesi, parotite a 18-21 mesi, rosolia a 24-27 mesi;
6. Utilizzare vaccini contenuti in fiale monodose piuttosto che quelli contenuti il fiale multidose, che contengono dosaggi meno uniformi;
7. Non vaccinare i bambini appena nati. Quando arriva il momento delle vaccinazioni, stabilite un programma di vaccinazione più lento, nel rispetto delle politiche di sanità pubblica;
8. Evitare di vaccinare ancora dopo una precedente reazione negativa;
9. MAI vaccinare bambini ammalati o bambini appena guariti da un'infezione;
10. Utilizzare il virus della polio inattivato (la puntura e non la somministrazione orale);
11. Non somministrare vaccini contenenti virus vivi in bambini immunosoppressi;
12. Non somministrare vaccini in caso di allergia a questi componenti:
• Lievito - Epatite B;
• Uova - MMR ;
• Neomicina - MMR o Varicella;
13. Evitare il vaccino della varicella fino a 10-12 anni e se il bambino non si mostra immune alla Varicella;
14. Verificare l'immunizzazione prima di eseguire i richiami (molte persone diventano immuni dopo una sola dose. Si continuano a somministrare dosi multiple CHE POTREBBERO NON ESSERE NECESSARIE. Verificare gli anticorpi mediante le analisi del sangue per il controllo dell'immunizzazione);
15. Somministrare vitamina C, 150 - 300 mg due volte al giorno secondo l’età, per tre giorni prima e tre giorni dopo la vaccinazione;
16. Somministrare vitamina A (1250 - 5000 I.U. a seconda dell’età. La fonte migliore è il Cod Liver Oil) per tre giorni prima e tre giorni dopo la vaccinazione.
http://www.genitoricontroautismo.org



loretta (87.30.226.143) ,


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Anno VIII - Dir. Editoriale G. Sonego
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