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Marcello Targi


Un affresco di fantasia, protoelettronica e additivi lisergici, registrato con strumenti che oggi anche un modesto gruppo nostrano puo’ normalmente permettersi. Questo è Sergeant Pepper, probabilmente l’album pop più significativo della storia, di cui il 1° giugno si festeggia il trentennale. Un disco magico concepito e prodotto in soli quattro mesi, di cui uno passato dai Beatles in India. Un’experience a tutt’oggi ancora irripetuta che ha dato vita a quello che, senza troppi giri di parole, viene definito da molti critici un "disco della madonna".
Cosa c’è dentro il ‘viaggio’ Sergeant Pepper? Tutto. E’ una foto-puzzle in cui Beatles hanno dipinto la fantastica e dolorosa perdita di verginità della cultura pop. Con Sgt Pepper il Pop implode. Il rock’n’roll smette la sua faccia pulita ed è pronto per i primissimi album di Pink Floyd, Doors, Hendrix. In Italia si sentono le ‘scandalose’ "Vorrei la pelle nera" di Nino Ferrer e "Dio e’ morto" di Guccini. O Battisti.
Con Sergeant Pepper il pop se ne va di casa lasciando papà Elvis a ronfare sul divano di casa. Chiusa la porta dietro sé avrebbe viaggiato pulsando verso il ‘68 che verra’. E incontrando, 30 anni dopo, due cult-band come Oasis o Blur.
Trent’anni dopo il mondo rivive quel momento, in cui il pop si fermò ad ascoltare se stesso, prendendo poi improvvisamente a girare in senso diverso; mescolando Karl Marx con Dylan e Laurel & Hardy, pratica oggi abituale, ma che allora si assaporò per la prima volta. With a little help from Lucy in the Sky with Diamonds.


CLICK E TORNI A GIRAMONDO
© 1996 Giramondo
PIANETA s.r.l.


Per molti musicofili il mondo si divide in chi ha il disco "Sergeant Pepper lonely hearts club band" e chi no. Non avete il disco topico della musica pop moderna? Non sapete cosa accadde nel giugno 1967? Ne parla anche Tv Iran.