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Daniela Grenzi

"Ci sono molte credenze legate ai morti, che pero' in tempi moderni non valgono più. La gente non ci crede o non ci pensa, ecco il perché. Mi dice un tale dalle mie parti che i morti tornano spesso dove han vissuto, delle volte passandoci in treno di notte, oppure delle altre compiendo un'azione tipica della loro vita. Come quel muratore di Marmirolo che un giorno è tornato al suo paese dopo tanti anni che era morto, ha costruito una casa, poi è tornato via".
Comincia così il primo degli undici racconti di "Silenzio in Emilia " l'ultimo libro di Daniele Benati, scrittore di Reggio Emilia, insegnante alla University of Massachusetts di Boston e redattore della rivista "Il semplice" .
Sullo sfondo di un'Emilia rarefatta, sospesa e soprattutto silenziosa, fatta di cieli grigi, lunghi filari di pioppi, gente che aspetta per ore la corriera, tante bottiglie di vino rosso, trattorie e bocciofile, si incontrano inquieti fantasmi dall'aria di chi ha perso o dimenticato qualcosa.
Il linguaggio surreale descrive con parole essenziali gli avvenimenti dei protagonisti che hanno uno strano senso del tempo, immemori di quello trascorso e non ancora coscienti di quello presente.
Undici storie popolate da personaggi che stanno tra la vita e la morte, narrate senza cupezza o angoscia, da leggersi preferibilmente nel non-tempo delle vacanze.


"Silenzio in Emilia" di Daniela Benati Narratori/Feltrinelli pp.160 lire 24.000

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"Silenzio in Emilia", undici racconti dedicati a chi rimane sospeso tra la vita e la morte.