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3 novembre 1999
QUALE SICUREZZA?

Da quando vivo all'estero (circa da due anni) ero tornato a Modena già diverse volte, ma mai ero potuto rimanervi per più di due o tre giorni.
Poche settimane fa, ho invece avuto la possibilità di prolungare fino a due settimane il soggiorno nella mia città di origine. Quasi senza rendermene conto ho finito per "analizzare" Modena, cercando di capire cosa fosse cambiato, se in meglio od in peggio.
Non partivo senza conoscenze. Da diversi mesi la quotidiana lettura dei giornali, su carta o in rete, mi ragguagliava sull'"emergenza criminalità", descrivendo le città italiane come luoghi improvvisamente diventati pericolosi ed ostili, popolati di orribili figuri pronti a tutto. A dire il vero, tale litania si era già sentita altre volte in passato, ma mai con tale insistenza. Volevo vedere che c'era di vero. Ho camminato nelle varie ore del giorno e della notte nei vari quartieri della mia città, sia quelli "belli" che quelli "malfamati" (Sacca, Crocetta): ebbene, sotto il profilo della sicurezza, la città non mi è sembrata affatto diversa, né da come l'avevo lasciata, né da come appaiono le normali città europee di medie dimensioni.
Ho visto invece altre cose brutte.
Ero in un negozio del centro storico con alcuni amici tedeschi che ho ospitato per qualche giorno. Stavamo per comperare alcuni capi d'abbigliamento (in Germania la qualità non è eccelsa...) quando uno di loro ha notato quel poster della Confesercenti che recita "I DELINQUENTI LI VOGLIAMO COSI'". Ci siamo guardati schifati e abbiamo lasciato il negozio. I miei ospiti conoscono bene l'italiano: per la prima volta in vita mia mi sono vergognato della mia città, soprattutto quando ho visto che quel manifesto non era un caso isolato, affatto.

Lo stupore e la vergogna sono montati a rabbia, quando nei giorni seguenti (nei quali ho boicottato tutti i negozi che esibivano l'orrido manifesto) ho notato invece un comportamento generalizzato che mi è parso assai peggiorato, o forse di cui avevo perso memoria. Parlo dell'aumentata arroganza di chi a Modena guida mezzi motorizzati, auto o motorini che siano. Non voglio affatto generalizzare, ma l'assoluto disprezzo per i limiti di velocità, il totale disinteresse per le strisce pedonali, la completa mancanza di rispetto nei confronti dei più deboli (anziani, bambini spesso a piedi o in bicicletta) e la brutale appropriazione di aiuole e marciapiedi, mi hanno lasciato esterrefatto.
E qui allora non capisco.
Modena è una delle città con il maggior tasso di incidenti stradali (mortali o con feriti gravi) d'Europa; ripeto, d'Europa. Perché nessuno si preoccupa di questo? Non è forse questa una forma di sicurezza? Non è forse un fattore di qualità della vita poter lasciare andare i bambini a scuola in bicicletta o che un anziano possa attraversare la strada (scusate, ma poche cose trovo particolarmente odiose come il mancato rispetto delle strisce pedonali)?
Eppure, niente. La sicurezza è solo quella contro i "delinquenti", i quali li si vuole così, a "marcire in prigione", mentre chi fa i 90 all'ora in via Amendola...suvvia, è un po' esuberante.
A me par di vedere un po' di sproporzione.
E una qualche idea sul perché accade tutto questo ce l'ho.
Ma prima vorrei sentire le vostre, di idee.

A risentirci

Andrea




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