Sos di Legambiente:quella centrale va chiusa

POMIGLIANO D’ARCO - Gli ambientalistidi Legambiente puntano l’indice contro la centrale di smistamento dell’energiaelettrica di viale Terracciano. "Quell’impianto è dannoso perla salute pubblica", affermano gli ecologisti che nel frattempo sisono rivolti alla Procura della repubblica di Nola ed hanno diffidato ilprimo cittadino, Michele Caiazzo, in quanto massima autorità sanitarialocale, ad intervenire sulla questione con una propria ordinanza. Sullastessa lunghezza d’onda degli amici del Cigno sono sintonizzati anche gliabitanti del quartiere, scesi da giorni sul piede di guerra.
L’impianto di trasformazione d'energia elettrica finito sotto accusa èsituato in pieno centro urbano. Alla fine della centralissima via Terraccianoed a pochi metri dalle abitazioni. Gli ambientalisti non hanno dubbi, quellacentrale è altamente pericolosa per la salute umana. E’ una zonaparticolarmente esposta al rischio d'inquinamento elettromagnetico, inquanto in più punti è attraversata da linee di trasportodell’alta tensione. La vicenda ha innescato un fiumedi polemiche che difficilmente saranno placate.
Sul piede di guerra contro la centrale elettrica sono scesi, oltre agliambientalisti, anche gli abitanti della zona. I residenti denunciano, daanni, una serie di disturbi gastro interici, cefalea, insonnia e malumore.Patologie, queste, che secondo uno studio della Bristol University, pubblicatosu "Iternational Journal of Radiation Biology", hanno uno strettolegame con i campi elettromagnetici generati dai cavi dell’alta tensioneed in particolare fra quanti vivono in prossimità dei tralicci.Il responsabile di questo fenomeno è il radon, gas radioattivo chesi trova in molte abitazioni . I campi elettromagnetici generati dallelinee ad alta tensione, a detta dei ricercatori, ecciterebbero le particelledi radon che si depositano in misura superiore sulle suppellettili da dovepoi passano nei polmoni della gente.
Nella zona, inoltre, sembrerebbe che siano notevolmente aumentate i decessiper cancro. L’istituto superiore della sanità, in una sua ricercadal titolo "Rischio cancerogeno associato ai campi magnetici a 50/60 HZ", pubblicata nel settembre scorso, ipotizza un ruolo decisivo deicampi magnetici nella cancerogenesi.
Una situazione insostenibile per gli abitanti della zona. Il rischio perla salute, a detta degli esperti, è altissimo. I residenti insiemeagli ambientalisti hanno fatto sapere che non intendono stare a guardare.Hanno diffidato il primo cittadino, Michele Caiazzo, come massima autoritàsanitaria locale, ad intervenire con un'ordinanza sindacale. Gli ambientalistihanno diffidato anche le autorità sanitarie locali. Ai funzionaridel servizio di prevenzione dell’Asl Napoli 4 hanno chiesto di provvedere,senza indugio, a rilevamenti e controlli delle emissioni sonore e dei campielettromagnetici generati dai cavi dell’alta tensione.
Le "guardie verdi" sembrano decise a dare battaglia fino in fondo.Hanno annunciato al sindaco ed ai responsabili dell’azienda sanitaria localeche in caso di un mancato intervento li denunceranno per il reato d'omissioneo rifiuto d'atto d'ufficio. Sulla vicenda è intervenuta anche MariannaFragalà Coppola che ha chiesto l’inserimento della questione all’ordinedel giorno del prossimo consiglio comunale.
La battaglia ecologista non si ferma solo negli uffici dell’ente localee dell’azienda sanitaria. Gli ambientalisti hanno prodotto un esposto allaprocura della repubblica di Nola. Il problema dell’inquinamento ambientalein questo spicchio di provincia non si ferma alle emissioni elettromagnetiche.Numerosi sono le fonti d'inquinamento e di rischio ambientale. Basti pensarealla pericolosità d'alcune emissioni industriali. Inoltre, èrimasta ancora irrisolto, ad un anno di distanza, il problema dello smaltimentodei rifiuti tossici nocivi generati dell’incendio dell’"Agrimonda",il deposito di fitofarmaci andato in fumo l’estate scorsa. Una vera e propriamina vagante che potrebbe scoppiare da un momento all’altro.

Stefano Prisco - il Giornale di Napoli - 24 Giugno 1996


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